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Una raccolta poetica attraversata da un senso di purezza e dal delicato, celestiale profumo del gelsomino nominato nel titolo. Un'esplosione di grazia, luce e fragilità cui si contrappone l'altra faccia di questo cosmo poetico che è intriso di polvere e gronda sangue. In un susseguirsi ritmato, nei versi di Shqiponja Axhami Trota sfilano come tanti fotogrammi eroine e madonne della tradizione albanese, paesaggi naturali di bellezza incontaminata che trasmutano in stati del cuore e della mente; dittature e prese in giro, una cruenta e beffarda critica della guerra e della società; e ancora animali fantastici, bestiali e innocenti. Una raccolta che è un concentrato di corpo e spirito, bianco e nero d'occhio meraviglioso e orribile.